In un mondo che predica la parità dei sessi, ma che è ancora incatenato a forti pregiudizi, un bambino di sei anni, senza nemmeno saperlo, sta facendo una parte di storia. Giovanni, che sarebbe stato ripreso mentre giocava con una bambola, ha replicato con una risposta da Oscar, dando una bella lezione di vita a molti adulti.
A raccontare la storia del piccolo Giovanni, che abita a Roma, sarebbe il gruppo Facebook “Guida senza patente“; la pagina sul social network sarebbe stata creata da un genitore, Daniele Marzano, che lotta in prima linea contro le discriminazioni di genere, descrivendo le difficoltà di essere genitore. “Giovanni ha 6 anni e sta giocando con il suo Cicciobello. Passa un signore anziano lo guarda e gli dice: “Ma giochi con le bambole? Sei un maschio dovresti giocare con i soldatini“, inizia a raccontare il post, continuando: “Giovanni lo guarda negli occhi e non si scompone e regala una risposta da Oscar: “Sono il papà mica la mamma!“, conclude il piccolo, specificando anche il nome della bambola: Mario.
Una risposta che deve essere un insegnamento per tutti, quella di Giovanni; un gesto di grande civiltà e saggezza che è andato a colpire chi, probabilmente, si credeva più saggio di lui.
😍
(l’altro signore è sprofondato?)
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Lo spero🥰🥰
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Questo bambino è eccezionale!
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È vero! Con poche parole ha dato un schiaffo morale a tutti i pregiudizi che accompagnano la nostra società
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Lo dico che certe categorie sono costruzioni della società! Dimostrazioni che i bambini non le hanno. Per esempio, mia nipote da piccola faceva baciare due Ken.
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Figurati che io da piccola ho comprato una pistola finta per giocare a cow boy con maschi, e poi li prendevo a botte. 😅
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Io giocavo con i trattori di mio fratello, adesso gioco con quelli di mio figlio🤣
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😂
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È proprio vero i bambini sono molto più intelligenti e accorti degli adulti proprio in tutti i sensi… Bravo Giovanni!!!
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Davvero!
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il figlio di una mia cara amica giocava sempre con le barbie, le faceva ballare… da grande ha chiesto di fare danza e la madre (di larghe vedute) lo ha accontentato.
Ora, addolescente, è conteso dalle accademie di danza e credo (e gli auguro) un futuro radioso
alla faccia di chi lo prendeva in giro 😛
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Ammiro molto la madre di questo ragazzo e anche lui: non dev’essere stato facile, per un maschio, convivere con la danza… O meglio, convivere con i coetanei amando la danza
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[…] La risposta di Giovanni: il bambino che gioca con le bambole […]
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Bell’articolo. Sono felice che si parli di discriminazioni in entrambi i sensi: dobbiamo essere uniti, donne e uomini, contro le gabbie dei ruoli precostituiti, per sentirci non femmine e maschi, bensì – appunto – donne e uomini. Non dobbiamo cedere alla narrazione per la quale i ruoli precostituiti sarebbero una creazione storica esclusivamente forgiata dai maschi oppressori: non è vero. Questa è una narrazione ideologica che porta allo scontro tra uomini e donne, indebolendo entrambi, a tutto vantaggio degli sfruttatori. Purtroppo è la narrazione oggi più diffusa e potente: moltissimi sono caduti nell’inganno.
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Purtroppo hai ragione. Tra donne e uomini ci sono naturalmente delle differenze innegabili, ma la società ne esalta solamente l’accezione negativa; come dici tu: maschi oppressori e femmine oppresse. E non è vero.
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Paradossalmente, quel tipo di femminismo che ha sposato questa narrazione crea un’immagine estremamente negativa delle donne del passato: donne deboli, che si sarebbero lasciate opprimere e discriminare per secoli. Prendendo spunto dai casi in cui questa cosa è effettivamente accaduta, si racconta che questa era la regola. Inoltre, c’è un altro paradosso: rivendicare l’uguaglianza di opportunità in tutte quelle attività in cui noi maschi siamo stati ingabbiati e ci siamo autoingabbiati – portare i soldi a casa lavorando dalla mattina alla sera, fare carriera nella giungla della competizione mettendo da parte principi e scrupoli, imparare a obbedire passivamente prestando il servizio militare, etc. perché erano quelli i nostri compiti, i nostri “ruoli” – significa liberarsi dei ruoli precostituiti femminili aderendo ai ruoli precostituiti maschili; dunque, nulla di più sessista di questo tipo di femminismo. Bisogna invece che noi uomini ci battiamo per avere più voce in capitolo nella sfera domestica e filiale. Dobbiamo prendere le sacrosante battaglie fatte dalle donne in passato (per avere più voce nella sfera della vita pubblica) come esempio ispiratore. C’è una tendenza generale a relegarci in un ruolo di secondo piano per quanto riguarda la casa e i figli. Parlo della civiltà occidentale e metropolitana di oggi, naturalmente – prendere esempi da luoghi del mondo che si trovano in condizioni completamente differenti per smentire quanto ho appena scritto non può funzionare.
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Splendida risposta!!!!!!! E se smettessimo tutti di “giocare ai soldati” forse sarebbe meglo….ma questa, come si dice, è un’altra storia. Grazie|
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Concordo pienamente con te!
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