Cina, è ufficiale: i cani sono animali da compagnia, non cibo

Alla vigilia del Festival di Yulin, che si terrà nei giorni dal 21 al 30 giugno 2020, è arrivato l’annuncio ufficiale da parte del Ministero dell’Agricoltura: esso, nella versione finale dell’ “Elenco delle Risorse Genetiche di Bestiame e Pollame“, evidenzia tramite una lunga spiegazione i motivi per cui i cani non sono presenti nell’elenco. Anche la Cina, quindi, riconosce i cani come compagni di vita e non cibo: si evidenzia, infatti, la loro lunga storia al fianco dell’uomo.

Già nel mese di aprile, era stato diffuso il testo di una proposta di legge voluta dal Ministero: esso includeva, nell’elenco del “bestiame” i suini, gli ovini, i bovini, il pollame, i cammelli e anche gli animali selvatici. Lo stesso pezzo specificava, inoltre, che con il termine “bestiame” si intendono gli animali che “sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo“; l’allevamento, peraltro, sarebbe stato finalizzato ad ottenere prodotti quali carne, uova, latticini, pellicce e merce dedicata a fini medicinali e militari.

La notizia ufficiale è resa ancora più importante dalle tempistiche: tra poche settimane, infatti, i mattatoi della città di Yulin si sarebbero riempiti di quattrozampe terrorizzati, spesso sottratti alle loro case o catturati dalle strade della città cinese. Il Festival, infatti, rappresenta la discussa celebrazione annuale in concomitanza al solstizio d’estate dove si festeggia mangiando carne di cane e litchi.

Il dottor Peter Li, specialista in politica cinese della Humane Society Iternational, ha dichiarato: “Il festival di Yulin è una manifestazione sanguinosa che non riflette il sentire comune o le abitudini alimentari del popolo cinese ed il suo proseguimento è un insulto al parere espresso dal Ministero dell’Agricoltura. Come osservato dal Ministero, l’atteggiamento verso questi animali è cambiato ed è tempo che i macellai di Yulin posino il coltello una volta per tutte“. Infatti, si stima che i cani uccisi in un anno in tutta l’Asia siano 30 milioni; in Cina, si contano circa 91,94 milioni di cani e gatti adottati come animali da compagnia, mentre 10 milioni vengono sacrificati per il commercio di carne.

Probabilmente anche per merito degli avvertimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ricordano come tale tipo di commercio possa diffondere malattie come la rabbia ed il colera, sembra che la maggior parte della popolazione cinese non mangi abitualmente carne di cane. Un sondaggio risalente al 2017 dimostrerebbe che, anche durante il Festival di Yulin, gli abitanti non consumerebbero regolarmente tale alimento. Inoltre, una ricerca del 2016 condotta dalla società di sondaggi Horizon e commissionata dalla China Animal Welfare Association, avrebbe dimostrato che il 64% dei cittadini cinesi sarebbe favorevole allo stop del Festival.

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